I dati italiani sulla povertà: un quadro negativo per famiglie ed individui

I dati italiani sulla povertà un quadro negativo per famiglie ed individui (2)

Non è certo un segreto che la pandemia abbia cambiato le carte in tavola per i cittadini italiani. Lo steso si può affermare per la crisi geopolitica che si è generata dopo la crisi fra Russia e Ucraina. Le famiglie italiane hanno sempre meno potere d’acquisto, gli stipendi sono stagnanti da anni e i contratti di lavoro sono sempre più instabili. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla povertà in Italia conferma questa difficile situazione che coinvolge tutti.

Oltre 5 milioni di italiani in “povertà assoluta”

Rispetto al 2020 (quando già o dati non erano rosei), il quadro delle famiglie è peggiorato nel 2021. Questi sono i numeri salienti rilevati dall’Istat

Dati giovani di 18-34 anniUn milione 86mila vivono in povertà assoluta
Nord Italia+2,5% povertà assoluta tra gli individui 
Sud Italia +12,1% di povertà assoluta tra gli individui 
Numero di minori in povertà assoluta14% della popolazione in Italia
Le famiglie con tre o più figli minoriSoglia di povertà per una su cinque
Famiglie italiane in stato di povertàCirca il 25%
Famiglie straniereCinque volte maggiore rispetto a quelle italiane

Questi risultati evidenziano come le famiglie italiane stanno avendo problemi soprattutto nel Mezzogiorno italiano e per famiglie straniere, che fanno fatica anche a causa del rincaro della benzina. Infatti, dal 2005 al 2021, il numero di cittadini in povertà assoluta è triplicato, mentre il numero delle famiglie è raddoppiato. Questa difficile situazione è confermata anche dalle ricerche della Caritas italiana. 

Oltre 5 milioni di italiani in “povertà assoluta”

Definiamo i termini: cosa significa “povertà assoluta”

l’Istat stesso definisce la soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri “paniere di povertà assoluta.” Questo indicatore è rivolto a individui e famiglie che non possono far fronte alle spese minime considerate essenziali come la spesa al supermercato, l’acqua o i vestiti. 

Nel 2020, la Caritas ha assistito quasi 2 milioni di individui e il 44% di questi è considerato “nuovi poveri,” cioè cittadini che si sono rivolti per la prima volta all’associazione. È aumentato anche il numero dei poveri cronici che, nel primo anno della pandemia, è arrivato a quasi il 28%. Il 64% delle persone assistite dalla Caritas ha almeno un figlio mentre oltre il 60% vive in affitto e quasi il 6% non ha un posto dove vivere. 

Inoltre, una persona su cinque percepisce il Reddito di Cittadinanza (RdC), una misura criticata ma che ha aiutato gli italiani. Questa è una delle politiche di contrasto alla povertà, come lo è il bonus una tantum da 200 euro per lavoratori e pensionati. 

RdC: cosa dicono i dati Istat

Il Reddito di Cittadinanza ha evitato un milione di nuovi poveri in Italia. Ha aiutato anche la misura del reddito di emergenza. Solamente l’RdC ha supportato 3,7 milioni di individui nel 2020. 

Purtroppo, questi dati di Istat e Caritas potrebbero peggiorare nel 2022. Questo a causa dell’inflazione rampante. Per questo misure come RdC, Superbonus e bonus una tantum sono iniziative utili, prese dal governo e dall’INPS. Così come l’INPS offre prestiti ai pensionati italiani o ai lavoratori della Pubblica Amministrazione. Con i numeri della “povertà assoluta” in aumento, queste misure potrebbero davvero salvare famiglie e individui. 

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