Come la BCE intende gestire il debito pubblico italiano

Come la BCE intende gestire il debito pubblico italiano

Quali sono i rischi imminenti della crisi finanziaria? La sostenibilità finanziaria del debito pubblico italiano è la questione più urgente. Circa il 150 per cento del PIL italiano è dovuto a creditori esteri. Se il rapporto debito/PIL fosse percepito come una tendenza al ribasso, gli economisti e gli investitori probabilmente lo considererebbero sostenibile. Ma se ci si aspettasse che crescesse inevitabilmente, si verificherebbe una reazione a catena di eventi sfavorevoli.

Capire la meccanica del debito pubblico è fondamentale.

Al fine di abbassare l’inflazione, la Banca Centrale Europea si è impegnata a inasprire le condizioni finanziarie. In tal modo, si imbatte in un problema che i mercati hanno già previsto. 

L’Italia dovrebbe probabilmente rifinanziare il debito in scadenza e rinnovare titoli a breve termine per un totale di circa il 32% del PIL nel corso del prossimo anno, che è una grande domanda finanziaria. La BCE sarà quindi motivata a tenere sotto controllo il tasso di interesse su questo nuovo indebitamento.

Una crisi finanziaria per il debito sovrano italiano potrebbe essere innescata da una politica monetaria più restrittiva, che aumenterebbe lo spread del tasso di interesse sui prestiti del governo italiano. Il mercato del debito sovrano italiano domina la regione dell’euro, quindi la stabilità del blocco valutario nel suo insieme sarebbe minacciata da una crisi del debito sovrano italiano.

La BCE prevede di presentare ulteriori strumenti per prevenire la cosiddetta frammentazione finanziaria. 

Un blocco finanziario progettato per controllare i tassi di finanziamento per i governi e le imprese nelle nazioni della zona euro che sono finanziariamente meno stabili degli altri dovrebbe essere annunciato dalla presidente della BCE Christine Lagarde insieme all’aumento dei tassi.

La BCE deve affrontare una sfida particolare poiché è responsabile di 19 nazioni con situazioni economiche diverse che utilizzano una moneta unica che è scesa al livello più basso rispetto al dollaro in 20 anni. A questo si aggiungono le difficoltà create dopo lo scontro militare fra Russia e Ucraina.

La BCE prevede di presentare ulteriori strumenti per prevenire la cosiddetta frammentazione finanziaria.

I responsabili politici e gli analisti in genere ritengono che tale frammentazione, ovvero una maggiore dispersione dei premi di rischio sui titoli di Stato tra i paesi dell’area dell’euro, sia una cosa negativa a causa dell’urgenza percepita di prevenire una catastrofe finanziaria. In gran parte del materiale sull’argomento, si pensa anche che, anche con condizioni finanziarie più restrittive, il problema possa essere risolto aggiungendo un nuovo strumento finanziario al kit di strumenti politici della BCE. 

Prima della pandemia, l’Italia aveva un avanzo primario, ma nel 2020 aveva un disavanzo primario sostanziale. Nel 2021, il saldo primario era ancora pari a meno 3,8% del PIL e dovrebbe rimanere tale nel prossimo futuro. Sebbene la partecipazione all’eurozona abbia abbassato la componente di interesse del disavanzo, il disavanzo complessivo è ancora consistente. La crescita reale sarà probabilmente contenuta quest’anno e l’anno successivo, sebbene l’inflazione possa aumentare la crescita nominale se è prodotta internamente anziché importata.

Fattori influenzano l’andamento del rapporto debito/PIL: 

  • aumenta con un tasso di interesse del debito più elevato e un disavanzo primario più ampio (cioè, il disavanzo meno la spesa per interessi)
  • diminuisce con un tasso di crescita del PIL nominale più rapido. 

Sarà più semplice creare equilibri fiscali sostenibili fintanto che il tasso di interesse sul debito è basso, o più specificamente, finché lo spread rispetto al tasso prossimo allo zero sul debito tedesco è minimo (e convincere i mercati di questo ). Il tasso di interesse medio sul debito pubblico, che sarà inferiore al tasso attuale nella misura in cui il debito a lungo termine con tassi più bassi è ancora sui libri contabili, è il tasso di interesse significativo.

AnnoRapporto Debito/PIL
2021150,8%
2020155,3%
2019134,1%
2018134,4%
2017134,1%
2016134,8%

La BCE con sede a Francoforte si unirà alla Federal Reserve statunitense, alla Bank of England e ad altre banche centrali di tutto il mondo che hanno già alzato i tassi più volte per domare l’inflazione incontrollata, ma la BCE non vuole che i mercati nervosi aumentino i costi finanziari di alcuni paesi membri dell’euro oltre quanto giustificato dalla loro forza economica.

La BCE vuole evitare che si ripeta il 2011-2012, con gli oneri finanziari dell’Italia saliti al 7%. 

Ciò è stato causato da un fenomeno noto come “spirale mortale” nel mercato obbligazionario, in cui l’aumento del costo del denaro solleva preoccupazioni sul fatto che un governo non sarà in grado di ripagare il proprio debito, il che a sua volta aumenta ulteriormente il costo del prestito.

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